Demenza senile: bonus ed aiuti da chiedere facilmente all’INPS

Se hai un parente con demenza senile e vuoi capire quali sono i bonus dedicati a lui, scoprili subito: non farteli sfuggire

La malattia senile è una malattia neurodegenerativa che colpisce gli anziani e causa un’irreversibile ma graduale perdita delle facoltà cognitive, poiché di fatto va a colpire proprio l’encefalo. Ne esistono diversi tipi, tra cui il più famoso è il morbo di Alzheimer, sebbene siano diffuse anche la demenza vascolare e la demenza a corpi di Lewy. In ogni caso, per i parenti di chi ne soffre comporta grande impegno e ingenti spese: ecco quindi tutti i bonus dedicati.

I bonus per chi soffre di demenza senile
I bonus per chi soffre di demenza senile: non farteli sfuggire, chiedili all’INPS (funonegliocchi.it)

Se, nelle prime fasi della malattia, l’anziano è ancora gestibile e riesce a svolgere molte delle sue funzioni primarie, con l’avanzare della patologia la situazione peggiora irreversibilmente. Si rivela quindi necessario l’affiancamento di una persona specializzata o di un parente che segua l’anziano nelle sue necessità e che si assicuri che mangi, dorma e stia in generale bene: per fare tutto ciò, però, spesso sono necessari costi non indifferenti, nonché ore libere dal lavoro e da altri impegni. Ecco quindi quali sono i bonus che l’INPS dedica agli anziani che soffrono di demenza senile.

Bonus per chi soffre di demenza senile: scoprili tutti

Iniziamo dalla Legge 104, che prevede la possibilità di prendere 3 giorni al mese di permesso retribuito (per un massimo di due anni) per prendersi cura di un familiare. Per usufruirne è necessario che il parente abbia una certificazione di handicap grave e che il legame di parentela sia al massimo di terzo grado.

I bonus per chi soffre di demenza senile
I bonus per chi soffre di demenza senile: non farteli sfuggire, chiedili all’INPS (funonegliocchi.it)

Possono usufruire della Legge 104 i lavoratori dipendenti sia privati che pubblici, mentre ne sono esclusi i lavoratori domestici, gli autonomi e chi ha un contratto part-time. Anche il lavoratore stesso, se ha disabilità grave, può usufruire di una o due ore di riposo al giorno, o tre giorni di permesso al mese.

Per presentare la domanda è necessario inviare all’INPS la richiesta di visita medica, alla quale va allegato il certificato medico introduttivo, rilasciato dal medico di medicina generale, che attesti le patologie dell’anziano.

Dopo la richiesta, il paziente viene convocato dalla commissione medica, che valuterà la situazione e esprimerà un proprio parere, redigendo un verbale e quindi avviando o meno la procedura. Con tale dichiarazione, se conferma l’handicap grave, si può andare dal proprio datore di lavoro per chiedere di usufruire della Legge 104.

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