Un Medico in Famiglia, il famoso attore distrutto dal terribile lutto: se ne è andata troppo presto

Lutto a Un Medico in famiglia dove un attore famoso ha perso una persona molto cara troppo presto: le parole.

Un momento di dolore, un lutto terribile, quello che ha colpito l’attore della serie famosa. Purtroppo si è ritrovato ad affrontare troppo presto la perdita e le sue parole fanno ben capire il dramma che ha vissuto.

Un medico in Famiglia è senza dubbio una delle serie televisive italiane più amate in assoluto. I fan hanno sempre seguito con passione sia le vicende dei personaggi che quelle degli attori, facendoli diventare dei veri e propri idoli. Come i personaggi dell’amata serie però anche oliatori hanno vissuto nella loro vita gioie e dolori. Non sono mancati i momenti drammatici che hanno sconvolto le loro vite, come nel caso del famoso attore distrutto da un terribile lutto: ecco chi ha perso.

Il lutto a un Medico in Famiglia: la giovane morta troppo presto

A parlare del momento drammatico della sua vita è Pietro Sermonti, che in un’intervista rilasciata a Specchio ha parlato della sua cartiera di attore, ma anche del più grande dramma della sua vita. Diventato celebre per essere il dottor Zanin in Un medico in famiglia, si è raccontato ripercorrendo le tappe principali della sua vita. Per lui fare l’attore vuol dire portare sullo schermo tutto quello che è il dolore e quindi anche le esperienze di vita che l’hanno segnato particolarmente. L’artista ha infatti svelato di essere sopravvissuto a un trauma infantile, un’esperienza molto brutta: la perdita prematura della sorella. 

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Se ne è andata troppo presto- Foto Ansa-Fumonegliocchi.it

“Ho perso mia sorella, confessa, “molto malata e di un anno più grande di me, quando avevo quattro anni”. Un dolore che l’ha portato anche a sentire un senso di colpa e vivere problemi che non ha mai risolto del tutto. Questo perché nel momento in cui la sorella era malata lui era ancora un bambino e sentiva che i genitori gli toglievano l’attenzione, anche se lo facevano ovviamente perché la sorella era malata. Il problema però, racconta ancora Pietro Sermonti, è che “quando poi cessa veramente, il bambino pensa di esser stato lui, in qualche modo. E si sente in colpa“.

Per elaborare questo lutto infatti ci ha messo ben 30 anni. Un processo lungo e non semplice che gli ha permesso di scendere a patti con il vero dolore, di poter capire tante cose di sé e in qualche modo di andare avanti convivendo col la sofferenza.
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